Il Superamento del PUN premia le rinnovabili. Dal 1° gennaio 2025, infatti, l’Italia ha detto addio, o quasi, al PUN (Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica) in favore di un nuovo mercato basato sui prezzi zonali.

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), il 18 aprile 2024, ha pubblicato il decreto ministeriale che definisce il superamento del PUN a decorrere dal 1° gennaio 2025. Dunque, in virtù dell’intervento del ministro Pichetto Fratin, le offerte di acquisto di energia elettrica sul Mercato del Giorno Prima (MGP), gestito dal GME (Gestore Mercati Energetici), non saranno più soggette ad un prezzo unico nazionale, bensì verranno valorizzate ai prezzi zonali.

Superamento del PUN, una richiesta della Commissione Europea

Il Superamento del PUN è stata una richiesta della Commissione Europea. La Commissione, difatti, per ottimizzare e armonizzare i mercati energetici comunitari, oltre a voler premiare le rinnovabili, ha chiesto all’Italia di superare il PUN dal 2025. Questo perché l’Italia era l’unico MGP europeo in cui esiste un prezzo unico di acquisto, non importa il luogo in cui avviene la richiesta.

Il PUN, definito dal GME come la “media dei prezzi zonali del MGP, ponderata con gli acquisti totali” è stato introdotto in Italia nel 2004. Questo per poter superare le differenze prezzo tra le diverse aree geografiche della Penisola. In tal modo, si è cercato di non squilibrare il rapporto tra i consumatori italiani. Lo squilibrio, difatti, derivava e, in parte deriva ancora oggi, da una dislocazione disomogenea degli impianti di generazione.

Il nuovo prezzo zonale premia le rinnovabili

Il superamento del PUN e la transizione ai prezzi zonali dovrà agevolare una gestione più efficiente delle risorse energetiche. L’obiettivo è quello di rappresentare in maniera più veritiera le condizioni dei mercati locali. Sia per quanto concerne la produzione che il consumo. Privilegiando altresì un’implementazione della trasparenza sia per i consumatori che per le imprese.

Oggi l’Italia è suddivisa in 7 macro aree: Nord, Centro Nord, Centro Sud, Sud, Calabria, Sicilia e Sardegna. La formazione del nuovo prezzo zonale sarà il risultato di un incrocio, calcolato ogni 15 minuti, tra domanda e offerta di energia in ciascuna zona. Nello specifico: più alta sarà la domanda di energia, e più alto sarà il prezzo. Al tempo stesso, maggiore sarà la produzione di energia e minore sarà il prezzo. Di conseguenza, una zona con un surplus di energia ha buone probabilità di pagare l’energia ad un prezzo più basso rispetto ad una zona in deficit di energia o con impianti non rinnovabili.

Questo passaggio, però, non sarà immediato. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, a tal proposito, ha incaricato l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) di predisporre un meccanismo transitorio di perequazione per armonizzare il passaggio dal PUN al mercato zonale. Questo meccanismo troverà applicazione almeno fino al 31 dicembre 2025. Infatti, con il nuovo sistema alcune zone potrebbero riscontrare bollette più elevate qualora in quelle specifiche aree la produzione da fonti rinnovabili non è altamente sviluppata.

Mercato zonale, più rinnovabili meno spesa

Il superamento del PUN premia le rinnovabili. Infatti, il nuovo mercato zonale risponderà in maniera più efficace alla transizione energetica che stiamo vivendo. Infatti, il nuovo mercato zonale andrà a premiare le regioni in cui l’energia è prodotta maggiormente con fonti rinnovabili. Al contrario, saranno penalizzate le zone in cui la penetrazione delle rinnovabili è scarsa. Pertanto, il nuovo sistema è stato adottato per sostenere la diffusione delle fonti rinnovabili, permettendo così l’abbassamento dei prezzi in tutte quelle regioni che hanno scelto di puntare sull’energia green.

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