Ampliare la produzione solare in Europa è la sfida dell’Unione. Difatti, l’accordo, raggiunto il 6 febbraio 2024, tra il Consiglio europeo e il Parlamento europeo, ha stabilito un importante collaborazione nella lotta al cambiamento climatico, che prende forma con la legge sull’industria a zero emissioni netteThe Net-Zero Industry Act.

La legge sull’industria a zero emissioni (Net – Zero Industry Act, NZIA), oltre ad accelerare la transizione verso la neutralità climatica, stabilisce che l’Unione europea dovrà produrre il 40% della domanda prevista di tecnologia pulite entro il 2030 (oltre all’eolico onshore ed offshore, all’idroelettrico e al geotermico, la percentuale include il solare).

La strategia europea per l’energia solare

La strategia dell’Unione Europea per l’energia solare punta ad aumentare la capacità di generazione solare dagli attuali 263 GW a quasi 600 GW entro il 2030, con un incremento di oltre il 140%. Questo proposito si aggiunge all’obiettivo di rendere il solare la principale fonte di produzione di elettricità nell’Ue. Al momento, però, l’industria solare europea non è ancora in grado di sopperire a tale obiettivo. Infatti, secondo la Ue Solar Manufacturing Map, l’Unione ha una capacità produttiva annuale di soli 14,1 GW.

Ciononostante, raggiungere gli obiettivi prefissati è fondamentale non solo per ridurre le emissioni di carbonio, ma anche per diminuire i costi energetici. Tra maggio e agosto 2022, il 12% dell’elettricità dell’UE è stato generato dall’energia solare, permettendo di risparmiare 29 miliardi di euro in importazioni di gas. Questo è un dato significativo, soprattutto considerando che i mercati energetici europei continuano a soffrire per i prezzi elevati derivanti dalle turbolenze geopolitiche.

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Un settore manifatturiero per aumentare la produzione solare in Europa

Lo sviluppo di un settore manifatturiero solare europeo è necessario per aumentare la produzione solare in Europa. Per fare questo, diviene fondamentale per non solo migliorare la sicurezza energetica a lungo termine, ma anche per mitigare le vulnerabilità associate alle interruzioni della catena di approvvigionamento . Una politica industriale solare lungimirante deve andare oltre le misure protezionistiche, potenzialmente controproducenti, e concentrarsi sulla promozione dell’innovazione, dello sviluppo di nuovi prodotti e delle opportunità economiche.


Le priorità politiche dell’Ue puntano a facilitare la diffusione del solare fotovoltaico in modo economicamente vantaggioso, soprattutto per raggiungere gli obiettivi climatici. Le istituzioni dell’Ue e gli Stati membri dispongono di diverse opzioni per sostenere sia i produttori nazionali di solare sia gli utenti che scelgono di affidarsi all’energia solare. Questi incentivi sono fondamentali per creare le condizioni necessarie per una competitività e sostenibilità durature.

pannelli solari su tetto
pannelli solari su tetto

I passi per rafforzare la diffusione dell’energia solare

Primo passo

Il primo passo per rafforzare l’industria solare europea, secondo il nuovo NZIA, è garantire che almeno il 30% delle energie rinnovabili distribuite tramite aste soddisfi parametri ambientali e sociali qualitativi. Un esempio è il “contributo alla sostenibilità e alla resilienza” a livello locale. Questi criteri, noti come “non di prezzo,” sono già applicati nello sviluppo dell’energia eolica e dovrebbero essere estesi anche al settore solare.

Secondo passo

In secondo luogo, gli Stati membri, previa approvazione di Bruxelles, possono investire in nuove fabbriche di produzione di energia solare. Ad esempio, nei primi giorni di febbraio, l’Italia ha annunciato un investimento di quasi 90 milioni di euro per aumentare la produzione di Gigafactory. Il Primo Ministro, Giorgia Meloni, ha dichiarato che l’Italia vuole e deve essere competitiva nella produzione di energia solare. L’investimento del governo italiano segue un pacchetto finanziario di 560 milioni di euro della Banca europea per gli investimenti – “BEI” finalizzato alla costruzione di impianti solari.

Terzo passo

In terzo luogo, il sostegno europeo dovrebbe concentrarsi sulla prossima generazione di tecnologia solare, come le celle solari di perovskite, attraverso un sostegno mirato e a lungo termine. L’Ue può e deve essere leader nell’innovazione e nella prossima generazione di tecnologie.

Quarto passo

In quarto luogo, le energie rinnovabili nell’Ue producono già il 44% dell’energia e si prevede che il loro contributo totale all’energia (compresi i trasporti, l’industria e il riscaldamento) raddoppierà entro il 2030. Per tale aspetto, l’Ue deve impegnarsi per sviluppare e gestire un sistema energetico dominato dalle rinnovabili, considerando soprattutto gli importanti passi compiuti in questa direzione.

Quinto passo

In quinto luogo, sta diventando sempre più necessario allineare l’industria manifatturiera del solare ai criteri dell’economia circolare. Le misure previste dall’Ue per la progettazione ecocompatibile e l’etichettatura energetica dei prodotti fotovoltaici stabiliranno gli standard minimi di circolarità, rendimento energetico e sostenibilità ambientale per i prodotti solari immessi sul mercato europeo.

Inoltre, è previsto che le misure e gli standard di prodotto dovranno promuovere sostenibilità e competitività a lungo termine dell’industria. Un esempio sono pratiche sostenibili nella progettazione e nel riciclo dei componenti solari.

Per concludere, e per dare una risposta al titolo del nostro approfondimento, è il settore manifatturiero nazionale lo strumento e la chiave per rafforzare la sicurezza energetica a lungo termine dell’Ue.

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